Jamie, dal teatro alla Sapienza per parlare di diversità e media

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Roma, 28 feb. (askanews) - Diversità e mondo dei media, un tema attualissimo. Il musical di successo "Tutti parlano di Jamie", al teatro Brancaccio di Roma fino al 5 marzo, ha fatto "irruzione" all'Università La Sapienza, come spunto del dibattito "Jamie, il permesso di essere se stess*" - Un racconto teatrale su genere e creatività", organizzato all'interno del Corso di Laurea Magistrale in Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione, partito lo scorso ottobre e primo in Italia nel suo genere.Un incontro aperto al pubblico, rivolto agli studenti del corso ma anche e soprattutto a chi lavora nell'informazione, per approfondire i temi dell'inclusività e contribuire alla costruzione di una cultura del rispetto.La professoressa Paola Panarese, presidente del corso in Gender Studies: "Il tema è importantissimo, come i mezzi di comunicazione rappresentano la diversità è centrale per il modo in cui le persone percepiscono e si rapportano alla diversità in tutte le sue forme, in termini di etnia, genere, orientamento sessuale, disabilità, religione e molto altro".E il musical Jamie tratta proprio di identità di genere, passioni da inseguire, diversità da rispettare. Parla ai ragazzi con il loro linguaggio. Il regista Piero Di Blasio: "Noi vogliamo lanciare il messaggio più importante: non bisogna mai chiedere il permesso di essere se stessi". "Le individualità sono fondamentali per la collettività e Jamie racconta e ricorda sempre questo: se tu sei quello che sei e ami e scegli di essere quello che sei non farai mai torto a nessuno, se non a te stesso quando smetti di farlo".Lo spettacolo dopo Roma andrà a Milano, Trieste, Torino, Firenze e Reggio Emilia. Il teatro, come si è detto durante il dibattito, partecipa alla cultura dell'inclusione, lanciando in questo caso una rivoluzione gentile. "Il modo migliore per fare una rivoluzione è sorridere e far capire alle persone che siamo tutti uguali".

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